Attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo si indaga sulle cause delle disfunzioni e, se necessario, con
la prescrizione di esami strumentali, sulla presenza di problemi di natura ginecologica o urologica e di eventuali patologie correlate. “Per assicurare una risposta articolata alle esigenze del paziente adottiamo un approccio multidisciplinare, che consenta il raccordo di diversi specialisti - aggiunge il dottor Pibiri. “Raccogliamo i dati anamnestici forniti dagli specialisti e adottiamo un approccio multifattoriale. Nel mio lavoro - spiega Susanna Pardocchi, fisioterapista specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico e in Back School - è importante valutare i sintomi e il loro impatto sulla qualità di vita del paziente in base all’età, all’attività lavorativa, al fattore emotivo (se si verificano problemi di incontinenza o di natura sessuale)”.
Il colloquio informativo gratuito e il percorso di riabilitazione
Il colloquio è utile per aumentare la consapevolezza e conoscere meglio questa regione anatomica, cercare di individuare la causa dei disturbi e definire un percorso riabilitativo personalizzato.Vengono dapprima valutate le abitudini quotidiane del paziente e avviata una terapia comportamentale, che include una serie di consigli e correzioni in relazione all’alimentazione, ai ritmi minzionali, alla gestione dei carichi e degli sforzi, alla necessaria idratazione. Solo successivamente si illustra il percorso di riabilitazione: “Non esiste una sola opzione terapeutica - dice Susanna Pardocchi - Si parte da una valutazione funzionale della muscolatura (eseguita manualmente) come accade per gli altri distretti corporei. Si indaga la presenza di un deficit della forza muscolare o, al contrario, la presenza di ipertono o di muscolatura eccessivamente contratta: entrambe le disfunzioni possono produrre i sintomi, che sono la sentinella di un disturbo a carico del pavimento pelvico”. Il pavimento pelvico è collegato a molteplici apparati (muscolo-scheletrico, sessuale, uro- ginecologico, proctologico) e la sua salute impatta su importanti aspetti della vita del paziente; per questo, oltre alla valutazione della muscolatura avviamo una presa in carico del paziente a 360° e includiamo il controllo della postura, valutiamo il ritmo respiratorio (di fondamentale importanza nella gestione del pavimento pelvico); il percorso sfocia dunque in una terapia che può avere cadenza bi o trisettimanale, in base alle esigenze della riabilitazione e alle opzioni terapeutiche a disposizione. Nella nostra struttura il paziente effettua esercizi guidati, sia manualmente che con attrezzi, per contrarre una muscolatura debole (in caso, ad esempio, di incontinenze, prolassi di grado lieve) o - al contrario - per rilassare i muscoli contratti (in caso di mancata minzione, difficoltà di defecazione, dolore pelvico cronico). Lavorare sul pavimento pelvico richiede che il paziente acquisisca la consapevolezza del corretto svolgimento degli esercizi; alcune metodiche a cui facciamo ricorso semplificano il processo di presa di coscienza della localizzazione dei muscoli, della loro percezione e del loro allenamento.
Il biofeedback
Si tratta di un sistema attraverso il quale si può rilevare l’attività elettrica della muscolatura profonda del pavimento pelvico e che si traduce in un segnale visivo: il paziente vede, attraverso un grafico su un monitor, se sta riproducendo correttamente l’esercizio richiesto dal terapista e può, intenzionalmente, intervenire per correggere la sua risposta muscolare.
Elettrostimolazione funzionale
Può essere utile per rinforzare la muscolatura nel caso sia presente un deficit di forza o per rilassare la muscolatura contratta.
Percorso Conoscenza e Benessere del pavimento pelvico
Un pavimento pelvico sano ed efficiente contribuisce al benessere generale dell’individuo; conoscere come è fatto è necessario per poterne avere cura e, anche in assenza di disturbi manifesti o di lieve entità, può risultare utile apprendere strategie di prevenzione o trattamento di eventuali sintomi di disfunzione.